Protezione solare e la pelle

Protezione solare e la pelle

Passare molto tempo allaria aperta si sa, fa bene alla salute per numerosi motivi.

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Tuttavia, se l’esposizione alla luce solare da un lato promuove effetti positivi come l’aumento della serotonina (l’ormone della felicità) e della vitamina D, dall’altro è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo dialcune condizioni cutanee non piacevoli tra cui il photoaging, le macchie cutanee e alcuni tipi di neoplasie.

Come evitare lesposizione nociva alle radiazioni solari? Nellarticolo di oggi e nella BonPils di giovedì proviamo a fare un podi chiarezza sul tema della protezione solare!

Innanzitutto, dobbiamo sapere che la radiazione UV si divide nelle due principali lunghezze d’onda: UVA eUVB.

UVB
Sono lunghezze d’onda che vengono schermate dalla presenza di nuvole. Nelle giornate terse però

le radiazioni UVB non incontrano nessun ostacolo e quindi un’esposizione prolungata senzaprotezione può provocare la comparsa di eritemi solari, ustioni e delle reazioni allergiche tipiche della luce solare.

UVA
Queste radiazioni sono sempre nocive, in quanto nemmeno le nuvole sono in grado di schermarle.

A differenza delle radiazioni UVB sono indolore, non provocano ustioni o eritemi solari, ma sono in grado di penetrare molto in profondità nella cute sino alle cellule del derma dove causano la produzione di radicali liberi che possono portare a photoaging, macchie solari o condizioni più gravi come le neoplasie della pelle.

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REGOLE DA SEGUIRE

  • Prima regola: i prodotti per la protezione solare devono essere applicati anche nelle giornate nuvolose, in tutte le stagioni e devono garantire una protezione sia dai raggi UVA che UVB!
  • Le creme con un fattore di protezione solare SPF (Sun Protection Factor) ci schermano da entrambe le radiazioni nocive grazie ad alcune molecole che sono definite filtri UV.
  • I filtri UV sono sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente a proteggere la pelle da determinate radiazioni UV attraverso alcuni meccanismi chimici o fisici. Da qui la loro distinzione in:

FILTRI FISICI

In questa categoria troviamo, ad esempio, l’ossido di zinco (zinc oxide) e l’ossido di titanio (tin oxide). Il meccanismo attraverso cui bloccano la radiazione solare è che sono in grado di creare una superfice sulla cute che permette di diffrangere (deviarne la traiettoria) o di riflettere (respingere) la radiazione solare. si tratta quindi di pigmenti opachi che sono in grado di allontanare le radiazioni solari. A volte può succedere che l’applicazione di un’emulsione contenente questo tipo di filtri possa formare un film bianco e opaco.

A sollevare diverse preoccupazioni negli ultimi anni è stata la tematica dei filtri fisici in forma nanotin oxide (nano) e zin oxide (nano). L’impiego di queste due sostanze in forma nano consente di ridurre l’alone bianco citato nel paragrafo precedente, però ci sono molti dubbi riguardo la sicurezza legata alle dimensioni molto ridotte riguardo la possibile penetrazione delle nanoparticelle nell’organismo. L’SCCS (scientific commitee on consumer safety) ha però stabilitoche questi ingredienti in forma nano sono sicuri per l’utilizzatore finale e quindi sono filtri solarisicuri che non arrecano alcun tipo di danno all’utilizzatore finale.

FILTRI CHIMICI

I filtri chimici, che hanno nomi più complessi, come il butyl methoxydibenzoylmethane sono sostanze che assorbono l’energia della radiazione solare e la rilasciano sotto forma di un'altra energia meno pericolosa. L’energia viene assorbita grazie alla struttura delle molecole di questi filtri.

Nelle formulazioni solari valide troviamo solitamente un numero maggiore di filtri, sia chimici che fisici, combinati tra di loro in basse concentrazioni piuttosto che pochi filtri solari in alte concentrazioni. L’utilizzo combinato di molti filtri serve a garantire la protezione in tutto lo spettro della radiazione solare, sia dagli UVA che dagli UVB.

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COME SCEGLIERE IL SOLARE

La scelta del solare migliore per il proprio tipo di pelle è un’annosa questione che tocca molte persone.

Partiamo innanzitutto dal fototipo cutaneo, ovvero come reagisce la pelle durante l’esposizione al sole.

Nel tempo sono state messe a punto numerose classificazioni, tra cui la più utilizzata è quella di Fitzpatrick che individua sei fototipi in base alle caratteristiche individuali, come la carnagione più o meno scura e il colore degli occhi. 

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  • Seconda regola: scegliere sempre la protezione solare in base al proprio fototipo cutaneo. Se sono molto pallida non ha senso usare la protezione SPF 10 per cercare di abbronzarmi prima o di più, l’unico risultato sarà una bella scottatura.

Questa tabella, pubblicata sulla rivista Cosmetic Technology di novembre/dicembre, può fornire un validosupporto per la scelta dell’SPF (Sun Protection Factor). 

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Anche la quantità corretta di solare da applicare è molto importante, infatti la giusta quantità di prodotto da applicare è pari a 2mg/cm2 che in soldoni corrispondono a circa 6 cucchiaini da tè per cm2 di cute, credetemi è davvero une bella quantità!

Federica Cosmast

Dott.ssa Federica D’Incà - COSMAST Master in Scienze e Tecnologie Cosmetiche

“Ogni donna ha il diritto di essere bella” - Elizabeth Arden

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